Nel numero 2 del 1933 della Rivista dell'Archivio Storico per la Provincia di Salerno è presente un saggio di Ruggero Moscati dal titolo La rivolta del Cilento del 1828 in cui, nell'illustrare dettagliatamente i fatti, l'autore cita ripetutamente don Carlo Iovane di Angri, quale uno fra i principali attori
Fervente monarchico, è perseguitato politico dei francesi nel 1799 e nel 1809; lo troviamo Capitano della Guardia di Sicurezza di Angri nel 1818 e l'anno seguente sindaco di seconda classe. Nel 1820 i rivoltosi angresi lo destituiscono, ma l'anno successivo, quale Comandante delle forze locali, ha scontri con i rivoluzionari ed effettua degli arresti. Nel 1822 il re lo nomina Consigliere Provinciale di Principato Citeriore e nel 1823 viene incaricato dal Commissario del re del mantenimento dell'ordine pubblico nei Distretti di Castellammare di Stabia e di Salerno. Successivamente ricopre la carica di Conservatore delle Ipoteche di Capitanata nel Consiglio di Stato e nel 1826 viene incaricato di organizzare le Guardie Civiche in vari Distretti. Nel 1827-28 sgomina varie bande di malviventi e di rivoluzionari ed effettua numerosi arresti
Di seguito, lo stralcio del n.2 del 1933 della rivista dell'Archivio Storico per la provincia di Salerno con il saggio in questione