Il dipinto dell'Abate Vaccaro realizzato dal CarotenutoxLa copertina del Bollettino Diocesano con la notizia della morte dell'Abate

 

Il 24° e penultimo Abate della Collegiata di San Giovanni Battista di Angri fu Mons. Giuseppe Vaccaro

Durante la sua reggenza e già prima della sua nomina ad Abate (7 novembre 1937), seguita alla morte di Mons. Giuseppe Smaldone che, nominato Capo del Capitolo, non prese mai possesso reale della carica, il tempio venne arricchito del nuovo organo, realizzato dalla ditta Rotelli di Cremona per la rilevante cifra di 92.000 Lire e inaugurato nel 1936, vennero affrescati da Lorenzo Iovino i pennacchi della cupola, le volte e le pareti laterali degli altari delle navate minori, vennero rivestiti in marmo i pilastri e i muri interni, venne salvaguardato il tempio dalla pioggia di lapillo del Vesuvio del 1944 e, infine, recuperate le statue superstiti della lunetta (recentemente ripresentate al pubblico da PanacèA) e restaurato il prezioso patrimonio artistico deturpato e danneggiato dai tragici effetti della guerra! Questi gli interventi più eclatanti voluti e realizzati da Mons. Vaccaro, ma l’intero elenco è molto più lungo. Certamente un impegno rilevante ma che, a giudicare dalle carte d’archivio, fu ampiamente sostenuto dai fedeli angresi, sempre pronti ad andare in soccorso della “casa” del loro Patrono

Le immagini presentano un dipinto del Monsignore, realizzato dal noto artista Mario Carotenuto, e la copertina del Bollettino della Diocesi di Nocera del 1962, in cui sono riportate le cronache degli ultimi giorni di Mons. Vaccaro, le solenni esequie e la sua biografia

 

icon Dal Bollettino Diocesano di Nocera de' Pagani del 1962

 

Il 24° e penultimo Abate della Collegiata di San Giovanni Battista fu Mons. Giuseppe Vaccaro.

Durante la sua reggenza, seguita alla morte di Mons. Giuseppe Smaldone che, nominato Abate, non prese mai possesso reale della carica, e già prima della sua nomina ad Abate (7 novembre 1937), il tempio venne arricchito del nuovo organo, realizzato dalla ditta Rotelli di Cremona, per la rilevante cifra di 92.000 Lire e inaugurato nel 1936, vennero affrescati da Lorenzo Iovino i pennacchi della cupola, le volte e le pareti laterali degli altari delle navate minori, vennero rivestiti in marmo i pilastri e i muri interni, venne salvaguardato il tempio dalla pioggia di lapillo del Vesuvio e, infine, recuperate le statue superstiti della lunetta (recentemente ripresentate al pubblico da PanacèA) e restaurato il prezioso patrimonio artistico deturpato e danneggiato dai tragici effetti della guerra! Questi gli interventi più eclatanti voluti e realizzati da Mons. Vaccaro, ma l’intero elenco è molto più lungo …

Certamente un impegno rilevante ma che, a giudicare dalle carte d’archivio, fu ampiamente sostenuto dalla popolazione, sempre pronta ad andare in soccorso della “casa” del suo Patrono.

Il Bollettino Diocesano del 1962, oltre a riportare la cronaca dei suoi ultimi giorni e delle solenni esequie, ne tracciò la sua biografia che si trascrive di seguito:

Il 2 marzo 1962, concludeva santamente la sua giornata terrena il Rev.mo Abate dell’Insigne Collegiata di San Giovanni Battista di Angri Mons. Giuseppe Vaccaro.

Era nato ad Angri il 18 ottobre 1879. Giovane dall’intelligenza vivace e di fervido impegno, aveva compiuto felicemente gli studi classici presso il Liceo-Ginnasio G.B.Vico a Nocera Inferiore e quelli teologici nel Seminario Diocesano. Qui egli aveva sviluppato soprattutto le qualità del suo animo, tanto nobile, acquistando quel corredo di virtù che lo distinsero poi per tutta la vita sacerdotale: l’umiltà, l’ubbidienza, la carità, la pietà e lo zelo per le anime.

Fu ordinato Sacerdote da S.E.Mons. Luigi Del Forno di v.m. [venerata memoria] il 20 dicembre 1902.

Il ministero della sua “primavera sacerdotale” lo distinse soprattutto per lo zelo della parola di Dio, che amava distribuire con tanta cura e con quel fervore che è proprio delle anime grandi. Fu anche missionario dell’Opera di S.Vincenzo e, con tale titolo, portò il Messaggio di Gesù in moltissimi paesi dell’Italia Meridionale suscitando ovunque ammirazione e fervore cristiano.

Il 23 marzo 1924 veniva nominato Canonico e il 17 settembre 1937 Abate-Parroco dell’Insigne Collegiata di San Giovanni Battista di Angri.

Come pastore delle anime, l’Abate Vaccaro zelò in modo particolare il decoro della Casa del Signore contribuendo a rendere più bella e più ricca l’artistica Chiesa Collegiata.

In questo periodo, che possiamo denominare la sua “estate sacerdotale”, egli profuse instancabilmente tutta la ricchezza della mente e del cuore per i bene dei suoi figli spirituali, specialmente nel campo dell’istruzione religiosa e dell’apostolato dell’Azione Cattolica.

Per dargli un attestato di stima e benevolenza, S.E.Mons. Vescovo, il 4 dicembre 1952, gli ottenne del Santo Padre l’onorificenza di Prelato Domestico di Sua Santità.

Intanto si avvicinava “l’autunno sacerdotale”. Una lunga e penosa malattia lo obbligava a ritirarsi dalla vita attiva e lo costringeva ben presto a letto. Sullo spirito di Mons. Vaccaro, però il grigiore della stagione autunnale non aveva alcuna ragione. Il suo volto sempre sereno, lo sguardo rivolto più al cielo che alla terra, la volontà uniformata totalmente a quella del Signore, gli davano carattere di un patriarca antico.

Visitato più volte da S.E.Mons. Vescovo, gli manifestava con la semplicità di un fanciullo verso il padre, la sua devota riconoscenza e una profonda gioia di trovarsi vicino a Lui.

Infine, confortato dai SS. Sacramenti, che ricevette con piena consapevolezza, e da una speciale benedizione apostolica, che aveva tanto desiderato, chiudeva gli occhi a questo mondo per vivere nell’eternità dei giusti.

I solenni funerali furono celebrati nella Chiesa Collegiata, con l’intervento di S.E.Mons. Vescovo, di numerosi Parroci e Sacerdoti secolari e regolari, delle rappresentanze degli Istituti Religiosi femminili della Città, delle Autorità civili e di numerosi fedeli.

Tenne l’orazione funebre il Rev. Parroco di San Lorenzo, Dott. Don Vincenzo Tedesco. Sua Eccellenza impartì l’assoluzione alla salma. Per la cittadinanza, durante il tragitto al Cimitero di Angri, pronunciò commosse parole l’Avv. Luigi D’Antonio.

La memoria di Mons. Vaccaro rimanga in tutti noi come luce che rischiara il nostro cammino sereno verso l’eternità; a questo prezioso ricordo aggiungiamo la prece del cristiano suffragio perché la sua grande anima sacerdotale requiescat in pace.

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