La nota spese dei solenni funerali del 1896xL'invito per l'inaugurazione del monumento

Da una nota spese rilasciata all’Abate Mons. Pasquale Smaldone il 26 marzo 1896 a firma di Onofrio Tramontano, "apparatore” angrese, si apprende di un solenne funerale tenutosi in Collegiata per onorare i militari rimasti uccisi nella Guerra d'Africa.

Il fatto dimostra l'atavica volontà angrese di onorare i Caduti di tutte le guerre e, difatti, qualche decennio dopo questa celebrazione, sull'onda dell'emozione per la traslazione del Milite Ignoto da Aquileia a Roma, venne deciso di riassettare l'aia della corte con l’abbattimento del muro di cinta e la realizzazione di un area verde al centro della quale venne collocato il monumento agli angresi che immolarono la loro vita in combattimento per il raggiungimento dell’Unità nazionale.

Realizzato su progetto dei signori Caiazzo e Marcellini, che originariamente non prevedeva il gruppo scultoreo in bronzo della Vittoria Alata situato alla base, il monumento fu inaugurato dal Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio l’11 febbraio del 1940 e inizialmente riportava i nomi dei Caduti della guerra turca e della Prima Guerra Mondiale.

Scriveva il Canonico Pasquale Pannone nei suoi appunti che sul lato orientale della piazza Doria si erige alto e suggestivo sul grandioso piedistallo marmoreo il monumento di bronzo che ricorda i 150 angresi che immolarono la loro vita al completamento della redenzione dell’Italia nella Guerra Mondiale.

Inoltre,  sul monumento era presente una lapide dedicatoria il cui testo fu redatto dal professor d.Carlo La Mura che recitava qui fanciulli sognammo la vita serena; ma la gittammo nel turbine della guerra, sicuri del vostro ricordo, o Concittadini di Angri.

Tale iscrizione è stata successivamente coperta con la lastra in marmo che riporta i nomi dei 235 Caduti angresi della Seconda Guerra Mondiale

Il Podestà Cosenza pronuncia il discorso di circostanza davanti al Maresciallo d'Italia BadoglioxBadogli ad Angri

Queste immagini ritraggono il Podestà Cosenza mentre pronuncia il suo discorso (per gentile concessione della Sig.ra Adriana Cosenza), e la successiva visita al Municipio da parte del Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio. In quest'ultimo scatto si vedono chiaramenti i binari del tram in primo piano (l'introduzione di questo mezzo di trasporto fu promosso dagli industriali svizzeri che avevano impiantato varie fabbriche nell'Agro per movimentare le maestranze da uno stabilimento all'altro); a sinistra sullo sfondo il monumento e, sulla destra, l'arco del fondo Arnedi abbattuto in occasione della realizzazione del primo tratto di corso Italia.

Sul numero di novembre 2017 del periodico ANGRI80 è presente un articolo sul tema

Da ANGRI80 di novembre 2017

 

 

 

 

 

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